A cura di Seena Padayattil
Il CHA2DS2-VASc score è largamente utilizzato per stratificare il rischio cardioembolico nella fibrillazione atriale. I ricercatori hanno indagato se questo score sia in grado di predire il rischio di ictus, di tromboembolismo e la mortalità nella popolazione dei pazienti con scompenso cardiaco. L’analisi è stata condotta su una coorte prospettica di pazienti con scompenso cardiaco, non sottoposti alla terapia anticoagulante, utilizzando i registri nazionali Danesi, dal 2000 al 2012. Nella coorte dei pazienti non affetti da fibrillazione atriale hanno osservato un rischio per ictus, tromboembolismo venoso e morte di 3,1%, 9,9% e 21,8% rispettivamente. Il rischio aumenta con l’aumentare del punteggio CHA2DS2-VASc (tabella). Un dato molto interessante è che il rischio tromboembolico globale nei pazienti con il CHA2DS2-VASc score ≥4 risulta essere alto anche in assenza di fibrillazione atriale (8,2% vs 9,7% per i pazienti con o senza FA).
Già in passato vari studi hanno dimostrato come sia il CHADS score che il CHA2DS2-VASc score siano in grado di predire il rischio di ictus/TIA e di morte nella popolazione dei pazienti con sindrome coronarica acuta in assenza di fibrillazione atriale2,3,4.
Occorre sottolineare che il potere discriminatorio di CHA2DS2-VASc score, valutato con la C- statistica, nei pazienti affetti da scompenso cardiaco con o senza fibrillazione atriale è modesto (0,67 e 0,64). Il potere predittivo negativo per gli eventi ischemici nei due gruppi risulta moderatamente alto (92% e 91%). L’utilità clinica e le implicazioni terapeutiche di questi risultati rimangono ancora da definire.
Bibliografia: