A cura di Marta F. Brancati
Hijazi Z, Oldgren J, Lindback J, et al. The novel biomarker-based ABC (age, biomarkers, clinical history)-bleeding risk score for patients with atrial fibrillation: a derivation and validation study. Lancet 2016; doi:10.1016/S0140-6736(16)00741-8 [Epub ahead of print].
Si tratta di uno studio che ha validato un nuovo score di rischio emorragico in pazienti candidati a terapia anticoagulante orale per fibrillazione atriale. Lo score è stato sviluppato nell’ambito dello studio ARISTOTLE (che randomizzava apixaban vs warfarin) ed è stato validato nello stesso ARISTOTLE (circa 14.500 pazienti) e nello studio RE-LY (circa 8500 pazienti). I fattori che sono risultati associati a maggior rischio emorragico sono: Troponina T-hs, GDF-15, emoglobina, età e storia di precedenti sanguinamenti. Lo score, denominato ABC (ovvero “Age, Biomarkers, Clinical history”), ha dimostrato, rispetto agli score HAS-BLED e ORBIT, un maggior c-index, ovvero una migliore validità predittiva (nelle due coorti rispettivamente ABC-bleeding vs HAS-BLED p<0,0001 e ABC-bleeding vs ORBIT p=0,0008, ABC-bleeding vs HAS-BLED p<0,0001 e ABC-bleeding vs ORBIT p=0,0016) La Figura riporta le caratteristiche dei tre score.
L’ABC score modificato (che sostituisce il GDF-15 con la cistatina C o la clearance della creatinina) ha dato risultati simili.
Si tratterebbe, quindi, di un importante strumento che potrebbe avere un ruolo significativo come supporto “decisionale” al trattamento anticoagulante.