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Trombosi di bioprotesi aortica ed eventi cerebrovascolari

A cura di Marta F. Brancati

Rashid HN, Gooley RP, Nerlekar N, et al. Bioprosthetic aortic valve leaflet thrombosis detected by multidetector computed tomography is associated with adverse cerebrovascular events: a meta-analysis of observational studies. Eurointervention 2018;13:e1748-e1755.

La trombosi dei lembi valvolari su protesi aortica biologica, impiantata per via transcatetere o chirurgica tradizionale, riscontrata mediante TC multidetettore, costituisce un problema emergente nei pazienti portatori di bioprotesi. Tale riscontro può essere subclinico e non è chiaro se possa essere associato a eventi avversi.

Rashid e coll. hanno effettuato, per la prima volta, una review e metanalisi degli studi esistenti su tale questione. Sono stati identificati 6 studi, con un totale di 198 pazienti su 1704 (11.6%). L’endpoint primario era l’incidenza di eventi cerebrovascolari (il composito di ictus o TIA), mentre quello secondario includeva il composito degli eventi cerebrovascolari e cardiovascolari (MACCE, ictus, TIA, morte e infarto miocardico).

La prevalenza osservata di trombosi di bioprotesi aortica (documentata mediante TC) è stata del 13.2% dopo TAVI e del 3.6% dopo chirurgia tradizionale. L’incidenza degli eventi cerebrovascolari (endpoint primario) è risultata significativamente aumentata nei pazienti con trombosi protesica (OR 3.38; IC 95% 1.78-6.41, p<0.001). Il rischio di MACCE (endpoint secondario) è risultato altresì aumentato (OR 2.10; IC 95% 1.21-3.64, p<0.001), così come quello di TIA (OR 5.86; IC 95% 2.05-16.75, p<0.001); non sono state osservate differenze per quanto riguarda invece l’incidenza di ictus (OR 2.43; IC 95% 1.00-5.93, p=0.05), morte (OR 0.92; IC 95% 0.42-2.03, p=0.84) e infarto miocardico (OR 1.72; IC 95% 0.34-9.78, p=0.54).

La trombosi della bioprotesi può avere diversi plausibili meccanismi fisiopatologici. Possibili alterazioni dell’emodinamica e dell’emostasi a livello dell’impianto potrebbero giustificare tale osservazione. La maggiore incidenza di questo fenomeno dopo TAVI può essere inoltre spiegato in diversi modi. Durante TAVI, la bioprotesi viene “crimpata”, quindi manipolata, prima dell’impianto, e tale manovra potrebbe generare dei microtraumi a livello dei lembi; la protesi viene poi impiantata, ma l’apposizione in taluni casi può non essere uniforme; la successiva eventuale post-dilatazione può generare ulteriori traumatismi alla valvola.

Dunque il rischio di eventi cerebrovascolari avversi in caso di trombosi di bioprotesi aortica esiste, e sembra essere essenzialmente dovuto a un’aumentata incidenza di TIA. Studi prospettici sono a questo punto necessari per chiarire quali siano le possibili strategie di prevenzione e trattamento.

Marta F. Brancati
Marta F. Brancati
Dirigente medico di I livello, UO Emodinamica, Ospedale degli Infermi, ASL BI - Biella

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