L’invenzione di un genere letterario
17 Giugno 2014Venti poesie e un apologo
21 Giugno 2014Di cosa si parla in questi giorni sul web italiano? Ecco, lo sapete già naturalmente: si parla di calcio, di mondiali di calcio e di partite dei mondiali di calcio. E allora, per restare in tema (e perché davvero sul web non si trova nient’altro [a meno che non vi incuriosisca un commento ai temi dell’esame di maturità, ma non credo proprio]), mi sono detto che volevo parlare anch’io di calcio e di mondiali di calcio, e allora ho cominciato a pensare ai libri sul calcio che ho letto e che mi sono piaciuti… Ma non ho fatto nemmeno a tempo a pensare che la Storia delle idee del calcio di Mario Sconcerti mi ha insegnato tante storie che non sapevo; e che uno dei gialli più agili di Manuel Vázquez Montalbán, Il centravanti è stato assassinato verso sera, è anche una delle riflessioni più puntuali e acute che io abbia letto a proposito del calcio; e poi (aggiunto naturalmente che: panem et circenses, signoramia, ça va sans dire) che l’anno scorso ho letto un libretto che si intitola L’alieno Mourinho, scritto da Sandro Modeo e che parla proprio dell’allenatore portoghese, e che l’ho trovato davvero interessante… non ho fatto nemmeno a tempo a pensare tutto questo che ho trovato due post che mi hanno chiuso la bocca (e fermato le dita sulla tastiera): perché più belli di quello che io avrei potuto mai scrivere.
Il primo post, scritto da Francesca Serafini, si intitola proprio Letteratura e calcio e consiglia tanti libri che possiamo leggere tra una partita e l’altra, forse per vedere meglio le partite stesse o forse addirittura per immaginarle diverse da quello che in realtà sono.
Il secondo post non è nemmeno un post, ma soltanto un’infografica. Si trova qui, sul Wall Street Journal, e raffigura una serie di altri possibili campionati del mondo: se il torneo mondiale avesse esattamente lo schema che ha, ma riguardasse non il calcio ma altri aspetti dei paesi che vi concorrono. E, vedrete, le sorprese sono tante e originali, da divertirsi molto, sempre tra una partita e l’altra.