Non so se faccio bene, forse no, forse dovrei evitare. Ma decido (ho già deciso) oggi di parlare del gelo che ci circonda (metaforico il gelo, ma non solo) e quindi rinuncio a parlare esplicitamente di libri e di poesie …
Se nell’autunno sempre più inoltrato di questo strano anno 2021 vi fosse nato il desiderio di leggere un romanzo, magari un romanzo italiano, magari un romanzo non lunghissimo, magari anche un romanzo appena uscito, ecco io avrei il consiglio che …
Mi piacerebbe ripartire da una metafora (anche perché non ho mai saputo fare altro: sono partito e ripartito ogni volta da una metafora, forse non ho mai neppure cambiato metafora. Mi pareva, ma era sempre la stessa).
L’acqua, quasi mi vergogno a scriverlo, è l’origine: liquido amniotico, grembo materno, primigenia dimensione a cui desideriamo ostinatamente di tornare. L’acqua è il mare ed è tutte le poesie sull’acqua e sull’origine, sul mare e sulla perdita di confini, sul …
Di notte alziamo gli occhi e interroghiamo le stelle, la luna.
Penso a Giacomo Leopardi, quando lo faceva a Recanati, poi a Pisa, infine a Napoli, sulle pendici del Vesuvio. Penso al suo pastore errante che intona il Canto notturno…
Se mi fermo, se chiudo gli occhi e faccio – per un impercettibile secondo – silenzio, mi rimangono due pagine, due voci (forse tre). Perché è questo che più o meno sempre mi accade: leggo, ascolto, rileggo, percorro rapidamente con …
«Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell’anno 1628, don Abbondio, curato d’una delle terre accennate di sopra…»
«Passeggiata, signor curato? In che senso passeggiata?»
Accadono fatti, mentre cerchiamo di capire, e ci aiutano forse a capire. Oppure accadono fatti e non ce ne accorgiamo, e non siamo capaci di interpretarli, e quando ce ne accorgiamo sono passati anni, trent’anni magari, oppure duecento anni, o …