A cura di Marta F. Brancati
Mochmann HC, Scheitz JF, Petzold GC, et al. Coronary Angiographic Findings in Acute Ischemic Stroke Patients With Elevated Cardiac Troponin: the Troponin Elevation in Acute Ischemic Stroke (TRELAS) Study. Circulation 2016;133:1264-1271.
È noto che l’ictus, sia ischemico che emorragico, si associa a rialzo della troponina cardiaca (cTn). Quello che non è chiaro è se il rialzo della cTn nell’ictus ischemico corrisponda a una concomitante ischemia miocardica.
Lo studio TRELAS ha preso in considerazione circa 2000 pazienti consecutivi con ictus ischemico, individuando con metodo prospettico un sottogruppo (13.7%) con cTn > 50 ng/L. All’interno di tale sottogruppo, 29 pazienti sono stati sottoposti a studio coronarografico, che è stato confrontato con quello di pazienti con SCA-NSTE, previo adeguato “matching” per sesso ed età. L’endpoint primario era la presenza di lesioni coronariche “colpevoli”, valutate da un emodinamista in cieco. Il valore medio della cTn non è risultato significativamente diverso fra i due gruppi (95 vs 94 ng/L, p NS). Lo studio ha mostrato come i pazienti con ictus ischemico avessero meno frequentemente lesioni coronariche colpevoli rispetto ai pazienti con SCA (24% vs 79%, p<0.001); addirittura, l’incidenza di coronaropatia in generale è risultata significativamente minore (52% vs 86%, p=0.02).
La pratica quotidiana e la letteratura ci insegnano che l’ischemia cerebrale si associa spesso a coronaropatia, ed è un fattore di rischio per infarto miocardico. C’è da chiedersi, quindi, se ad esempio un cut-off diverso di cTn, più alto di quello scelto in questo studio, possa portare a una migliore selezione dei pazienti con ictus e coronaropatia.