Il ponte diventa… levatoio
8 Giugno 2015portare il fuoco
12 Giugno 2015Una delle mie passioni più segrete, fin da quando ero bambino, è la geografia (l’ho già confessato tante volte, e sempre inutilmente…). Anche per questo mi fermo ogni volta che qualcuno mi parla della geografia nelle scuole (che non si fa più…):
È una delle conseguenze del cosiddetto “riordino Gelmini”: si tratta del progressivo smembramento dell’insegnamento della Geografia; una riforma drastica, che prevede l’esistenza di questa materia praticamente solamente fino alle scuole medie. Nei licei l’insegnamento della Geografia non esiste più in forma autonoma: è accorpato con Storia in tre ore settimanali e affidato a “non specialisti” della materia. Negli istituti tecnici commerciali, poi, la Geografia che prima si studiava solo nel triennio ora si studia solo nei primi due anni. Infine, negli istituti nautici , professionali, per il turismo, e alberghieri l’insegnamento della Geografia è stato semplicemente eliminato.
E ascolto le parole, sperando che dica alcune delle cose che penso anch’io. Oggi, per esempio, ho trovato una bella intervista a un collega insegnante, Walter Cozzolino, e ho pensato, anche se non ne condivido molte delle nostalgie con cui chiude il suo discorso, di segnalarla, perché continuo a pensare che sapere dove siamo sia fondamentale per cercare di capire davvero dove andiamo e se ne abbiamo davvero voglia (di andarci); e anche perché sono uno di quelli che crede che la geografia non c’entri nulla con i navigatori satellitari («Cosa la insegni a fare con tutti i gps che ci sono oggi…?»), ma abbia piuttosto a che vedere con la conoscenza del territorio, della terra, di chi la abita, di noi stessi che la abitiamo in mezzo agli altri e in mezzo alle cose di cui il mondo si compone.
L’intervista a Walter Cozzolino si trova qui. La sua parte più bella, secondo me, è una citazione di Luigi Lombardo Radice, che vi trascrivo:
La Geografia dimostra come la costituzione geologica del suolo, le forme di rilievo terrestre, il clima, influiscono sui corsi d’acqua sulle vegetazioni, sulla forma del suolo, sulla vita umana; ci fa vedere in che misura l’essere umano sia schiavo delle forze del mondo e prigioniero della Terra, e anche in che misura può lottare e reagire; ci fa comprendere la dipendenza intima e reciproca della Terra con l’essere umano e ci rileva con ciò l’armoniosa coordinazione della vita universale.
E poi, siccome le mappe sono anche divertenti e hanno a che fare con tanto di quello che diciamo e pensiamo, ho trovato anche un paio di mappe che mi sono piaciute e che potrebbero piacere anche a voi. Si tratta delle mappe delle consonanti europee: la C, ma anche la H e poii la G e la J. E io credo che, con il tempo, se ne aggiungeranno pure altre.
(Che poi, se nemmeno questo vi bastasse, spostandoci dalla geografia alla linguistica, trovate anche una facile infografica delle lingua parlate nel mondo: che è un’altra cosa che si può imparare studiando come si deve la geografia.)