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28 Agosto 2018A cura di Ilaria Cavallari
Selak V et al. Annual Risk of Major Bleeding Among Persons Without Cardiovascular Disease Not Receiving Antiplatelet Therapy. JAMA. 2018;319(24):2507-2520.
La decisione di iniziare la terapia con aspirina per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari richiede la considerazione dei benefici e dei rischi del trattamento. Il rischio più rilevante associato all’aspirina è il sanguinamento maggiore; tuttavia, vi è una scarsità di dati sul rischio di sanguinamento nella popolazione generale. L’obiettivo di questo studio è stato determinare il rischio di sanguinamento maggiore in una popolazione di soggetti senza malattia cardiovascolare non in trattamento con antiaggreganti piastrinici.
Popolazione in studio. Questo studio di coorte, prospettico, ha incluso 359.166 persone di età compresa tra 30 e 79 anni, che hanno ricevuto cure primarie in Nuova Zelanda. Oltre all’analisi primaria sono state eseguite due analisi secondarie; in una sono stati esclusi i soggetti definiti ad alto rischio di sanguinamento (coorte non ad alto rischio, n=305.057) e nell’altra sono stati esclusi i pazienti in trattamento con farmaci che determinano un aumento del rischio di sanguinamento (coorte non in trattamento, n=240.254).
Endpoints. Rischio di sanguinamenti maggiori (ospedalizzazione o morte associata a sanguinamento); sanguinamento del tratto gastrointestinale non fatale; sanguinamento del tratto gastrointestinale fatale.
Risultati principali. L’età media dei soggetti inclusi era di 54 anni, il 44% erano donne e il 57% era di origine europea. Durante il follow-up, si sono verificati 3976 sanguinamenti maggiori, il 73% era di origine gastrointestinale; il 7% dei sanguinamenti maggiori ha avuto un esito fatale (n=274), per lo più nei casi di sanguinamenti cerebrale (n=153). Il rischio di sanguinamento gastrointestinale non fatale per 1000 persone-anno è stato 2.19 nella coorte generale, 1.77 nella coorte non ad alto rischio e 1.61 nella coorte non in trattamento. La mortalità da sanguinamento gastrointestinale si è verificata rispettivamente nel 3.4%, 4.0% e 4.6% dei casi nelle tre coorti.
Conclusioni Lo studio ha quantificato il rischio di sanguinamenti maggiori in una popolazione di soggetti senza malattia cardiovascolare non in trattamento con antiaggreganti piastrinici; questi dati possono essere particolarmente utili per la formulazione delle linee guida per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.