ovvie memorie
26 Agosto 2017tra agosto e settembre
28 Agosto 2017A cura di Marta F. Brancati
Hassell MECJ, Bax M, van Lavieren MA et al. Microvascular dysfunction following ST-elevation myocardial infarction and its recovery over time. Eurointervention 2017;13:e578-e584.
Il fenomeno del no-reflow, una complessa disfunzione microvascolare che interessa circa il 40% degli infarti miocardici dopo la riapertura del vaso, può compromettere la buona riuscita dell’angioplastica primaria e, nonostante gli sforzi dell’emodinamista e i progressi della medicina, può essere difficile da prevenire e da trattare. La questione è rilevante poiché appare sempre più chiaro come il no-reflow possa avere delle ripercussioni non soltanto acute, ma anche sulla prognosi a distanza.
Lo studio olandese che vi proponiamo indaga, in pazienti con STEMI, la relazione fra la disfunzione del microcircolo, valutata attraverso la riserva di flusso coronarico a livello dell’arteria colpevole, e la funzione ventricolare sinistra.
Sono stati arruolati 62 pazienti con STEMI (una sottopopolazione di un altro trial), sottoposti a valutazione con riserva di flusso coronarico (CFR) e indice di resistenza microvascolare iperemica entro 1 settimana dall’infarto e a 4 mesi. Parallelamente, è stata eseguita una risonanza magnetica cardiaca (CMR) a 1 settimana, 4 mesi e 2 anni dall’infarto.
Il valore della CFR basale, espressione della capacità di vasodilatazione del microcircolo, era associato con la frazione di eiezione a 4 mesi (β=4.66, SE=2.10; p=0.03) e a 2 anni (β=5.84, SE=2.45; p=0.02). In sostanza, la gravità della disfunzione del microcircolo correlava con l’estensione dell’infarto.
Negli infarti estesi, il miglioramento assoluto della CFR nei primi 4 mesi era associato al miglioramento della frazione di eiezione (β=5.09, SE=1.86, p=0.01). Non si tratta del primo studio che mette in relazione il no-reflow e la frazione di eiezione (altri ve ne sono stati, anche italiani); tuttavia, esso rilancia il tema dell’importanza prognostica del no-reflow e della sua prevenzione e trattamento.