Rapid, direct effects of statin treatment on arterial redox state and nitric oxide bioavailability in human atherosclerosis via tetrahydrobiopterin-mediated endothelial nitric oxide synthase coupling.circulation.
C. Antoniades, et al; 2011 jul 19;124(3):335-45
Le statine, oltre al loro noto effetto ipocolesterolemizzante, esercitano una serie di effetti pleiotropici, come l’effetto antiossidante il cui meccanismo è ancora poco chiaro. In questo studio si è esaminato l’effetto dell’atorvastatina sull’attività dell’enzima Ossido Nitrico sintasi endoteliale (eNOS) mediata dalla tetraidropterina (BH4) e sulla produzione di anione superossido (O2.-) in pazienti coronaropatici. Si è testata l’associazione tra il trattamento con statine e alcuni markers di funzionalità endoteliale su 492 pazienti da sottoporre ad intervento di bypass coronarico. E’ stato osservato che le statine in questi soggetti hanno migliorato la dilatazione flusso-mediata (FMD) dell’arteria brachiale. Inoltre è stato condotto un trial clinico in cui 42 pazienti sono stati trattati con atorvastatina 40mg/d o placebo per 3 giorni. Il trattamento ha migliorato la FMD in maniera indipendente dai livelli di LDL-C, che non si sono modificati significativamente nel corso di un così breve trattamento. Inoltre si è apprezzata una produzione ridotta di (O2.-) a livello dell’arteria toracica interna ed un aumento dei livelli di BH4. Infine, in esperimenti ex vivo su segmenti di arteria toracica interna, trattati per 6h con atorvastatina 5µM, si è verificata una rapida riduzione della produzione di (O2.-) con un aumento dell’attività della eNOS; tale effetto è venuto meno in presenza di mevalonato. Lo studio dimostra che le statine riducono la formazione di (O2.-) e migliorano la funzionalità endoteliale a livello vascolare, con un effetto indipendente dalla riduzione dei livelli di LDL-C, ma legata alla inibizione diretta dell’enzima HMG-CoA reduttasi. Queste evidenze aggiungono un meccanismo addizionale attraverso il quale le statine esercitano affetti antiaterosclerotici e identificano l’attività della eNOS e la biodisponibilità di BH4 come possibili target terapeutici nel trattamento delle patologie cardiovascolari.