il peso della treccia
7 Marzo 2018come si traduce Dio
11 Marzo 2018Non sarà letteratura (non è letteratura) però è un caso talmente esemplare di diffusione delle notizie false che mi permetto di segnalarlo qui, per chi ancora non lo avesse letto o per chi invece volesse tenerlo a mente per la prossima volta (sarà molto presto, vedrete). Perché le bufale non sono semplicemente notizie false, o sceme, o prive di senso. Le bufale sono piccoli fatti magari reali ma ingigantiti, decontestualizzati, plasmati dalla voce di chi ne vuole fare paradigma di una sua teoria o di una sua polemica, e poi raccontati come se fossero la regola, quando si tratta per lo più di eccezioni senza significato.
Angelo Romano, su Valigia Blu, racconta, con precisione e attenzione ai fatti e agli sviluppi dei non-fatti, la bufala (così si chiama) dell’assalto popolare al comune di Giovinazzo (Bari) per ottenere i moduli per il cosiddetto Reddito di Cittadinanza. È una storia istruttiva oltre che esemplare. La trovate qui e a un certo punto vi potete leggere così:
La Repubblica parla di “raffiche di richieste” e “file a Porta Futuro, il servizio di Comune e Regione” per poi leggere nel corpo dell’articolo che “a Bari e a Giovinazzo decine di cittadini hanno chiesto informazioni sulla modulistica per accedere al reddito di cittadinanza promesso in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle” e “nel job center di Porta Futuro a Bari, per esempio, in tre giorni sono pervenute da persone di età compresa tra i 30 e i 45 anni una cinquantina di richieste di accesso alla modulistica”. Non di certo numeri roboanti come fatto intendere nel titolo.
E il fatto che il «maestro del pensiero comune» Massimo Gramellini, sul «Corriere della Sera», stamattina abbia vergato il suo consueto corsivo come se la notizia fosse del tutto vera e fondata, ecco, ci dice definitivamente quello che sospettavamo di alcuni nostri corsivisti. Che non passeranno alla storia della letteratura, appunto.