A cura di Antonella Potenza
Teerlink JR, Felker GM, McMurray JJV, onikowski P, et al. J Am Coll Cardiol 2016;67:1444-145.
L’omecamtiv mecarbil (OM) è un attivatore selettivo della miosina che ha dimostrato di aumentare la funzione miocardica in volontari sani e in pazienti con scompenso cardiaco cronico.
A differenza dei comuni inotropi che aumentano la contrattilità riducendo la durata della sistole, OM aumenta la gittata cardiaca prolungando la durata della sistole senza modificare la contrattilità miocardica.
In questo studio sono stati valutati farmacocinetica, farmacodinamica, tollerabilità e sicurezza del farmaco (somministrato come infusione endovenosa continua di 48 ore di 3 diversi dosaggi, con un braccio di confronto in placebo, in doppio cieco) in 606 pazienti ricoverati per scompenso cardiaco acuto, con frazione di eiezione del ventricolo sinistro ≤40%, dispnea ed elevate concentrazioni di peptidi natriuretici. L’OM non ha comportato nessun miglioramento dell’endpoint primario costituito dalla risoluzione della dispnea (3 dosi e placebo: placebo, 41%; coorte con OM 1, 42%; coorte con OM 2, 47%; coorte con OM 3, 51%, p=0.33) e neppure di tutti gli endpoint secondari considerati. Nelle analisi supplementari pre-specificate, OM ha comportato una più rilevante risoluzione della dispnea a 48 ore (placebo, 37 vs. OM, 51%, p=0.034) nella coorte che assumeva la dose massima. OM ha determinato un aumento del tempo di eiezione sistolica del ventricolo sinistro proporzionale alla concentrazione plasmatica (p<0.0001) e una riduzione del volume telesistolico (p<0.05). Gli eventi avversi e la tollerabilità correlati con l’OM sono sovrapponibili rispetto al placebo, in assenza di incrementi delle tachiaritmie ventricolari e sopraventricolari. Le concentrazioni plasmatiche di troponina risultano superiori nei pazienti in terapia con OM rispetto ai pazienti del gruppo di controllo, ma senza una chiara correlazione con le concentrazioni di OM (p=0.95).
La somministrazione endovenosa di OM non ha soddisfatto l’endpoint primario prespecificato di questo studio su pazienti con scompenso cardiaco acuto, costituito dal miglioramento della dispnea, ma è risultato generalmente ben tollerato, ha aumentato il tempo di eiezione sistolica e può comportare un miglioramento della dispnea nel gruppo assegnato all’alta dose.