Nonfasting triglycerides, cholesterol, and ischemic stroke in the general population
Varbo A, et al. ann neurol. 2011 feb 18
Uno studio prospettico danese, condotto su 7579 donne e 6372 uomini facenti parte del Copenaghen City Heart Study e della durata di 33 anni, suggerisce che i livelli plasmatici di trigliceridi (TG) misurati in pazienti non a digiuno, si associano ad un aumentato rischio di ictus ischemico. Nei risultati è rimarchevole che, anche dopo correzione per età, e fattori di rischio quali l’ipertensione, il fumo, il consumo di alcol ed altri, le donne con valori di TG maggiori di 450 mg/dL hanno un rischio di ictus aumentato di 4 volte se confrontato con donne con valori di TG al di sotto di 90 mg/dL. Negli uomini, lo stesso rischio è aumentato di 2.3 volte. Secondo gli autori dello studio, i livelli di TG misurati non a digiuno dovrebbero quindi essere inclusi nelle linee guida per la prevenzione dell’ictus. I risultati ottenuti forniscono ulteriori evidenze che i livelli plasmatici di TG rappresentano un indicatore importante del rischio di ictus, oltre ai fattori di rischio tradizionali; saranno necessari approfondimenti in questo senso per chiarire se, l’associazione osservata tra TG e ictus, si possa tradurre in interventi di prevenzione efficace. E’ interessante rilevare come i livelli di colesterolo non fossero correlati al rischio di ictus se non negli uomini con valori al di sopra di 300 mg/dL. I risultati dello studio suggeriscono che la terapia ipocolesterolemizzante debba essere accompagnata da un efficace controllo dei trigliceridi per ottenere il maggior beneficio in termini di prevenzione dell’ictus.