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Miopatia associata alle statine: l’impatto sulla terapia – documento di consenso dell’European Atherosclerosis Society

A cura di Ivana Pariggiano

Stroes ES, Thompson PD, Corsini A, et al.; European Atherosclerosis Society Consensus Panel. Statin-associated muscle symptoms: impact on statin therapy – European Atherosclerosis Society Consensus Panel Statement on Assessment, Aetiology and Management, Eur Heart J., 2015 May 1;36(17):1012-22. doi: 10.1093/eurheartj/ehv043. Epub 2015 Feb 18.

I sintomi muscolari associati all’assunzione di statine (SAMS) sono una delle principali cause di scarsa compliance e di sospensione della terapia, condizioni che ostacolano il raggiungimento dei valori target di LDL e aumentano la mortalità nelle categorie ad alto rischio cardiovascolare. In un recente documento di consenso, l’European Atherosclerosis Society (EAS) fornisce una guida per la comprensione della fisiopatologia, la diagnosi e la gestione dei SAMS. La valutazione della probabilità di SAM tiene conto della natura dei sintomi muscolari, dell’alterazione del CK, della relazione temporale con l’inizio ed eventuale sospensione e «rechallenge» della terapia con statine.

I sintomi (dolore, crampi, debolezza) associati a terapia con statine sono generalmente simmetrici e prevalentemente localizzati alle masse muscolari maggiori. Il rischio di miopatia sembra proporzionale al tempo di esposizione, alla dose, all’età, al consumo di alcol, al numero di comorbilità e terapie concomitanti. L’incidenza di miopatia varia con il tipo di statina, risultando minore con quelle idrosolubili. In presenza di sintomi si dovranno valutare possibili fattori di rischio predisponenti la miopatia (età avanzata, basso peso corporeo, sesso femminile, insufficienza renale, diabete) ed escludere forme secondarie (ad es. ipotiroidismo, malattia reumatica).

Pariggiano Tab1 Definizione sintomi muscolari

Secondo tale documento, il valore assoluto del CK, in assenza di sintomatologia mialgica, non dovrebbe costituire motivo valido per la sospensione di terapia con statina, specie in soggetti a rischio cardiovascolare moderato-severo, se non per valori superiori a 10 volte il limite superiore di norma. Se i sintomi regrediscono dopo la sospensione, il documento suggerisce di considerare la ripresa del trattamento con un dosaggio più basso della stessa statina o l’utilizzo di un’altra molecola o ancora, in alternativa, la somministrazione a giorni alterni o bisettimanali, fino al raggiungimento delle LDL target. Se la dose massima tollerata non consente l’ottenimento degli obiettivi terapeutici, gli autori raccomandano la combinazione con ipolipemizzanti non statinici, come l’ezetimibe, il fenofibrato, la niacina.

Promettenti terapie ipolipemizzanti future sono rappresentate dagli inibitori dei PCSK9, che costituiscono una potenziale alternativa al trattamento dei pazienti con SAM persistenti. Di questi farmaci parleremo spesso, e in modo dettagliato.

Pariggiano F1 therapeutic flow chart

Ivana Pariggiano
Ivana Pariggiano
Specialista in formazione , Cardiologia Seconda. Università degli Studi di Napoli, A.O. Dei Colli «Monaldi», Napoli.

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