Effects of atorvastatin and rosuvastatin on thromboxane-dependent platelet activation and oxidative stress in hypercholesterolemia
2 Marzo 2011Cholesterol Efflux Capacity, High-Density Lipoprotein Function, and Atherosclerosis Amit
16 Marzo 2011Lowering the Triglyceride/High-Density Lipoprotein Cholesterol Ratio Is Associated With the Beneficial Impact of Pioglitazone on Progression of Coronary Atherosclerosis in Diabetic Patients Insights From the PERISCOPE (Pioglitazone Effect on Regression of Intravascular Sonographic Coronary Obstruction Prospective Evaluation) Study
Lowering the Triglyceride/High-Density Lipoprotein Cholesterol Ratio Is Associated With the Beneficial Impact of Pioglitazone on Progression of Coronary Atherosclerosis in Diabetic Patients Insights From the PERISCOPE (Pioglitazone Effect on Regression of Intravascular Sonographic Coronary Obstruction Prospective Evaluation) Study
Stephen J. Nicholls, et al; Journal of the American College of Cardiology 2011Vol. 57, No. 2; 153-159.
Secondo un’analisi a posteriori dello studio clinico PERISCOPE (Pioglitazone Effect on regression of Intravascular Sonographic Coronary Obstruction Prospective Evaluation), il pioglitazone, comunemente utilizzato in terapia come ipoglicemizzante, presenta effetti favorevoli a livello metabolico nei pazienti diabetici con diversi benefici sul profilo lipidico. In questo studio sono stati messi a confronto gli effetti del pioglitazone e della glimepiride su 360 pazienti diabetici. Rispetto alla glimepiride, nei soggetti trattati con pioglitazone si è osservata una riduzione significativa della progressione dell’ateroma, misurata mediante tecniche di ultrasonografia intravascolare. Gli stessi pazienti hanno riportato maggiori benefici in termini di riduzione dei livelli di insulina a digiuno e di glucosio ematici, di emoglobina glicata, di proteina C reattiva, di trigliceridi (TG) e hanno manifestato un miglioramento nei livelli di HDL. Dall’analisi dei risultati emerge che la ridotta progressione dell’ateroma si associa in maniera indipendente al rapporto TG/HDL (p=0.02), ma non correla con altri marker del rischio, inclusi quelli legati al glucosio. Alla luce dei risultati ottenuti, il pioglitazone potrebbe quindi essere in grado di ridurre la progressione dell’ateroma grazie ad effetti che vanno al di là del solo controllo glicemico. I dati ottenuti sono coerenti con i risultati di studi clinici precedenti, che sottolineano l’importanza della dislipidemia aterogena come target per prevenire in maniera efficace le patologie cardiovascolari nei pazienti diabetici. In conclusione lo studio suggerisce che, oltre alla riduzione del colesterolo LDL che si ottiene nella maggior parte dei casi col trattamento con statine, nel paziente diabetico altre strategie terapeutiche mirate al controllo della dislipidemia aterogena possono contribuire a rallentare o arrestare la progressione della placca aterosclerotica.
F. Bernini