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11 Ottobre 2015laddove fu girato «Il padrino»
15 Ottobre 2015Tra gli avvenimenti più singolari che mi sono capitati nelle ultime settimane c’è senz’altro questo: avere fatto “amicizia” (su facebook, ecco spiegate le virgolette…) con il personaggio di un libro che nemmeno ho letto e che per un altro mese non potrò nemmeno leggere, perché non è nemmeno ancora uscito. Cioè, avere fatto “amicizia” con un personaggio che non esiste nella realtà ma nemmeno, per ora, nell’irrealtà.
Il personaggio si chiama Chirù Casti, la sua pagina è qui. Io leggo quello che scrive e che racconta, non ho ancora provato a interagire con lui e mi sembrerà molto strano farlo se mai lo farò. E non solo: non ho letto il libro e devo pure confessare che la sua autrice, che si chiama Michela Murgia, non è proprio tra i miei scrittori preferiti. Però il suo romanzo più famoso, Accabadora mi piacque abbastanza e lo lessi tutto in un pomeriggio qualche anno fa. Che è già un consiglio, secondo me.
E insomma, tutto qui. Magari vi parrà poco, non lo so. Però c’è questo ragazzo che non è nemmeno un ragazzo ma un personaggio fittizio che ha aperto una pagina su un social network di persone come noi (cioè persone “vere”, dovrei dire…) e che insieme a noi racconta e parla. Ed è, mi sembra, uno strano specchio a metà strada tra realtà e virtualità, tra quello che siamo e quello che immaginiamo di essere e sappiamo, a volte, di immaginarcelo.
Io credo che leggerò il libro, prima o poi, quando uscirà davvero. Ma non è tanto quello che mi incuriosisce: è proprio la possibilità di fare letteratura usando i social network che mi pare interessante e stimolante. Io quindi seguo in silenzio Chirù e mi chiedo cosa gli succederà, prima che diventi un libro. E so che è un personaggio fittizio ma a volte me lo dimentico. E immagino che, appena troverò il coraggio di interloquire con lui, anche lui si dimenticherà di quello che, nel frattempo, sono io.