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LDL marker di aterosclerosi subclinica: i dati del registro PESA

A cura di Ivana Pariggiano

Il rischio cardiovascolare in persone asintomatiche è valutato sulla base della presenza dei fattori convenzionali (CVRF), quali ipertensione, diabete e ipercolesterolemia. Tuttavia, eventi cardiovascolari sono riscontrati anche tra chi ha un profilo di rischio basso e che, secondo le correnti raccomandazioni, non è considerato nelle strategie di prevenzione. Un recente studio pubblicato sul Journal of American College of Cardiology ha messo in luce come la patologia aterosclerotica fosse già presente in una popolazione sana e giovane, individuando potenziali predittori in fase subclinica.

La coorte in studio includeva soggetti sani all’interno della popolazione del registro PESA,3 di età compresa tra i 40 e i 50 anni, privi di fattori di rischio CV standard modificabili. L’età media era di 45 anni e il 50,3% erano donne. Per ogni soggetto sono stati valutati stile di vita e attività fisica, sono state effettuate analisi di laboratorio che includevano profilo lipidico e infiammatorio (come il dosaggio PCR, fibrinogeno) al basale, dopo 3 e 6 anni. I 1779 partecipanti sono stati sottoposti a ecografia vascolare degli arti inferiori, carotidea e infrarenale, oltre a TC coronarica.

L’aterosclerosi subclinica, indicata dalla presenza di placche o calcificazioni vascolari, è stata identificata nel 49,7% e nel 30% in più di un distretto arterioso. L’LDL-C, pur in un range considerato normale, era correlato in maniera indipendente sia alla presenza sia all’estensione dell’aterosclerosi. Tali relazioni sono rimaste significative anche in un ulteriore sottogruppo di 740 partecipanti che non solo erano privi di fattori di rischio, ma presentavano valori ottimali di pressione arteriosa, glicemia e colesterolo. La correlazione tra i livelli crescenti di LDL-C e l’aterosclerosi di grado maggiore suggerisce, sia per gli uomini sia per le donne, che lo sviluppo della malattia vascolare inizi con un LDL-C già a valori di circa 50 mg / dL . Secondo gli autori, è ipotizzabile che i livelli di LDL-C “fisiologici”, cioè quelli che presenti in persone non esposte a fattori di rischio, sono probabilmente <50 mg / dL, e valori superiori risultino già dannosi.

Dopo il successo della terapia con statine per la prevenzione primaria e secondaria, farmaci come ezetimibe e gli inibitori PCSK9 hanno potenziato l’efficacia, rendendo possibile mantenere il livello di LDL-C sotto i 50 mg / dL. Secondo i dati dello studio, uno screening di imaging arterioso in età precoce e l’integrazione analitica con biomarker potrebbe personalizzare ulteriormente la valutazione del rischio prima dell’inizio dell’aterosclerosi e/o ASCVD, sebbene siano necessarie prove specifiche e più ampie a sostegno di questo approccio.

Bibliografia

  1. Fernández-Friera L, Fuster V, López-Melgar B, et al. Normal LDL-cholesterol levels are associated with subclinical atherosclerosis in the absence of risk factors. J Am Coll of Cardiol 2017; 70:2979-2991. Article.
  2. Nambi V, Bhatt DL. Primary prevention of atherosclerosis. J Am Coll of Cardiol 2017; 70:2992-2994. Editorial.
  3. Fernández-Friera L, Peñalvo JL, Fernández-Ortiz A, Ibañez B, López-Melgar B, Laclaustra M, Oliva B, Mocoroa A, Mendiguren J, Martínez de Vega V, García L, Molina J, Sánchez-González J, Guzmán G, Alonso-Farto JC, Guallar E, Civeira F, Sillesen H, Pocock S, Ordovás JM, Sanz G, Jiménez-Borreguero LJ, Fuster V. Prevalence, Vascular Distribution, and Multiterritorial Extent of Subclinical Atherosclerosis in a Middle-Aged Cohort: The PESA (Progression of Early Subclinical Atherosclerosis) Study. Circulation. 2015 Jun 16;131(24):2104-13. doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.114.014310. Epub 2015 Apr 16.
Ivana Pariggiano
Ivana Pariggiano
Specialista in formazione , Cardiologia Seconda. Università degli Studi di Napoli, A.O. Dei Colli «Monaldi», Napoli.

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