Isidoro di Siviglia (570-630 d.C.)
27 Giugno 2016Un nuovo score per il rischio di sanguinamento nei pazienti con fibrillazione atriale: ABC-bleeding score
28 Giugno 2016A cura di Marta F. Brancati
Chao TF, Liu CJ, Liao JN, et al. Use of oral anticoagulants for stroke prevention in patients with atrial fibrillation who have a history of intracranial hemorrhage. Circulation 2016;133:1540-1547.
Lo studio tocca una questione spinosa e dibattuta: è possibile utilizzare la terapia anticoagulante o antiaggregante in pazienti con fibrillazione atriale (FA) e pregressa emorragia cerebrale? Utilizzando il National Health Insurance Research Database del Taiwan, sono stati identificati circa 12.900 pazienti in FA, con pregressa emorragia cerebrale, suddivisi in 3 gruppi in base al trattamento: nessuna terapia, terapia antiaggregante, terapia anticoagulante. L’incidenza di emorragia cerebrale e ictus ischemico nei pazienti non trattati era 4.2 e 5.8%/anno, rispettivamente. Nei pazienti in warfarin era 5.9 e 3.4%/anno, rispettivamente. Nei pazienti in terapia antiaggregante era 5.3 e 5.2%/anno, rispettivamente. Nel sottogruppo con CHADS2VASC > 6 in warfarin, tuttavia, il “number needed to treat” (NNT) per la prevenzione di 1 ictus ischemico era più basso del “number needed to harm” (NNH) per procurare 1 emorragia cerebrale (37 vs 56).
Dunque, il warfarin andrebbe preso in considerazione nei pazienti con CHADS2VASC particolarmente elevato. Sarà interessante valutare se i NAO potranno abbassare la soglia per il trattamento.