A cura di Marta F. Brancati
Hoebers LPC, Elias J, van Dongen IM, et al. The impact of the location of a chronic total occlusion in a non-infarct-related artery on long-term mortality in ST-elevation myocardial infarction patients. Eurointervention 2016;12:423-430.
È noto che la presenza di un’occlusione coronarica cronica (CTO) in pazienti con STEMI abbia un impatto prognostico negativo. Non è chiaro se tale impatto possa dipendere da una determinata localizzazione anatomica della lesione colpevole (quella responsabile dell’infarto) o della CTO. Lo studio ha analizzato, tra il 2000 e il 2012, l’anatomia coronarica di 480 pazienti con STEMI e una CTO nel vaso non colpevole. L’endpoint primario era la mortalità da tutte le cause a tre anni. Nello studio 413 pazienti avevano una CTO e 67 ne avevano più di una; in quest’ultimo caso, la mortalità era significativamente più alta (rispettivamente 26% vs 32%, p=0.004). Nei pazienti con una singola CTO, il più alto rischio di mortalità è stato osservato quando la lesione colpevole era a livello della discendente anteriore o della circonflessa prossimale (si veda la figura).
La presenza di una CTO a livello della discendente anteriore si associa quindi a un aumento non significativo del rischio di mortalità (come illustrato nella figura), rischio che però diviene significativo nei casi in cui la CTO coinvolga il segmento prossimale della discendente anteriore (HR 2.2, IC 95% 1.1-4.5, p= 0.02).