A cura di Antonella Potenza
Baron S., MD, Arnold SV, Herrmannz H, et al. Impact of Ejection Fraction and Aortic Valve Gradient on Outcomes of Transcatheter Aortic Valve Replacement J Am Coll Cardiol. 2016;67(20):2349-2358.
Diversi studi hanno suggerito che una disfunzione ventricolare sinistra e un ridotto gradiente transvalvolare aortico (AVG) nei pazienti sottoposti a intervento di sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVI) si associano ad outcome peggiori a lungo termine.
Obiettivo di questo studio è stato valutare l’impatto della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVFE) e del gradiente transvalvolare aortico sugli outcome clinici dopo TAVI e se l’entità del gradiente transvalvolare può essere influenzata dalla funzione ventricolare sinistra.
Utilizzando i dati del Transcatheter Valve Therapies Registry, di 11.292 pazienti sottoposti a TAVI, sono stati analizzati i tassi di mortalità a 1 anno e gli episodi ricorrenti di scompenso cardiaco nei pazienti con diversi livelli di disfunzione ventricolare sinistra (FE <30% vs FE 30-50% vs FE >50%) e AVG (<40 mm Hg vs ≥40 mm Hg). Durante il primo anno di follow-up dopo TAVI, i pazienti con disfunzione ventricolare sinistra e basso AVG avevano più alti tassi di morte e di insufficienza cardiaca ricorrente. Dopo aggiustamento per altri fattori clinici, solo un basso AVG si associa a una maggiore mortalità (p<0.001) e più alti tassi di insufficienza cardiaca (p<0.001), mentre l’effetto di LVEF non era significativo.
Anche se questi risultati suggeriscono che il gradiente transvalvolare aortico dovrebbe essere considerato per la valutazione dei rischi e dei benefici della TAVI per i singoli pazienti, né una grave disfunzione ventricolare sinistra né basso AVG, da solo o in combinazione, forniscono elementi sufficienti per la stratificazione prognostica per escludere il trattamento con TAVI.