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27 Ottobre 2015i ritagli di ottobre
30 Ottobre 2015A cura di Maddalena Lettino
Nei giorni dal 17 al 19 ottobre 2015 si è svolto a Vienna il 4° congresso annuale della Società Europea di Acute Cardiovascular Care (ACCA). In una cornice storica di grande fascino e prestigio si sono riuniti poco più di mille partecipanti tra cardiologi, emergentisti, intensivisti, tecnici dell’emergenza e infermieri coinvolti nella cura del paziente con malattie cardiache acute.
La faculty, composta da circa 110 esperti di «acute cardiovascular care» (ACC) provenienti dall’Europa, dal bacino del Mediterraneo e dagli Stati Uniti, ha animato simposi, dibattiti, sessioni altamente interattive con casi clinici e letture magistrali alternate a momenti di incontro con i partecipanti nelle sessioni poster e di scambio informale di idee negli spazi del palazzo imperiale della dinastia Asburgo, destinati ormai da qualche anno a diverse iniziative congressuali.
Gli argomenti che hanno riscosso più interesse e favorito la partecipazione ai lavori scientifici sono stati come sempre le sindromi coronariche (SCA) e lo scompenso acuto, lo shock cardiogeno, le emergenze emorragiche nel paziente cardiologico in terapia antitrombotica, le emergenze legate a malattie infiammatorie acute del pericardio o infettive delle valvole, le problematiche cardiologiche apparentemente specifiche del sesso femminile, le problematiche dell’anziano e del paziente con diverse comorbidità che afferiscono alle terapie intensive o al Dipartimento di Emergenza, l’impiego corretto della troponina sia per la fase di rule in del paziente con SCA che per quella di rule out, e molti altri.
Parallelamente al congresso principale e grazie all’iniziativa del gruppo ACCA Giovani, è stata proposta per la prima volta una vera e propria scuola di clinical competence in cardiologia intensiva, che si è articolata in una parte pratica («hands on» sessions) sulla terapia sostitutiva renale e sulla ventilazione invasiva, e in una parte più teorica (educational track), caratterizzata prevalentemente da simposi e dibattiti distribuiti, parallelamente al programma principale, per tutta la durata del congresso.
L’intero percorso ha riscosso un successo straordinario, con una partecipazione di giovani di gran lunga superiore alle attese e aule sempre piene, anche quando non erano più disponibili i posti a sedere. Il gruppo ACCA Giovani è costituito da una comunità vivace, sinceramente interessata a molte tematiche scientifiche oltre che all’accrescimento della propria conoscenza pratica nel mondo delle metodiche ritenute indispensabili in Unità Coronarica. La qualificazione professionale va per loro di pari passo con l’opportunità di ampliare gli orizzonti lavorativi al di là di ciascun confine nazionale e di rendersi competitivi in Europa. Uno degli obiettivi attuali di ACCA è infatti anche quello di contribuire all’individuazione di una rete di centri di alta specializzazione in diversi paesi europei e delle regioni limitrofe, che siano in grado di trasmettere conoscenza ed esperienza qualificata, e possano ricevere un certo numero di fellows, possibilmente supportati anche da grant provenienti dalla ESC. Una rete di questo genere potrebbe anche favorire lo sviluppo di progetti scientifici riguardanti sia la sperimentazione clinica che quella di base, esplorando tematiche di grande interesse e di forte impatto sulla popolazione dei cardiopatici, sia avvalendosi di una casistica più ampia che di ricercatori di livello internazionale.
È alla ricerca di base che si è indirizzato anche quest’anno il cosiddetto ACCA Research Prize, iniziativa scaturita dalla commissione scientifica dell’Associazione e sponsorizzata dall’industria nella modalità del grant incondizionato. Per partecipare alla gara è necessario inviare l’esito di una ricerca che abbia a che fare con le scienze di base, la sperimentazione clinica o la definizione e validazione di indicatori di qualità nel campo della patologia cardiovascolare acuta. L’unica condizione è che i dati prodotti non siano già stati pubblicati nel tempo che va dall’apertura del bando a una settimana prima della premiazione e quindi del Congresso ACCA di ottobre. Per il secondo anno consecutivo il premio è andato a una ricerca di base condotta nell’animale da esperimento, che ha valutato nel topo l’effetto delle particelle inquinanti presenti nell’aria sull’estensione di un infarto miocardico provocato in laboratorio e la potenziale associazione con lo sviluppo di insufficienza cardiaca post-ischemica.
Il congresso è stato infine l’occasione per incontrare i membri dell’associazione e per reclutare nuovi membri per il futuro. In occasione degli incontri di presentazione di ACCA, svoltisi sia nel contesto della cerimonia inaugurale, che dell’assemblea generale e del simposio finale sulle novità scientifiche prodotte attraverso i poster e le comunicazioni orali, è stata più volte ribadita la mission dell’Associazione (migliorare la qualità delle cure e la prognosi dei pazienti con patologie cardiovascolari acute).
È stata inoltre presentata l’offerta formativa prodotta nell’ultimo anno o in via di finalizzazione.
Si è parlato dell’aggiornamento del volume The ESC textbook of Acute and Intensive Cardiac Care, già disponibile sia in forma cartacea che nella versione online, arricchito, rispetto all’edizione precedente, di alcuni nuovi capitoli come «La sicurezza del paziente e il governo clinico nel contesto delle patologie cardiovascolari acute», «La cannulazione degli accessi vascolari con modalità ECO-guidata», «Il trattamento del donatore d’organo» e «Le cure palliative in Unità Coronarica». È stato presentato il nuovo toolkit per la diagnosi e terapia delle malattie cardiache in fase acuta, la cui versione online sarà disponibile a breve insieme alla traduzione in francese e in spagnolo dell’originale, a uso squisitamente nazionale. Nella nuova pubblicazione, scaricabile gratuitamente e in formato Pdf dal sito dell’associazione, è stato aggiunto un capitolo dedicato ai farmaci e sono state ovviamente incorporate le nuove linee guida ESC 2015 su diverse patologie cardiache di interesse per ACCA.
È stato preannunciato l’arrivo della piattaforma educazionale ESCeL, dedicata soprattutto ai giovani e in grado, a partire dal 2016, di mettere a disposizione degli utenti un ricco repertorio di materiale educazionale indispensabile alla preparazione della certificazione europea. Si è parlato infine del conseguimento, a partire auspicabilmente da fine 2016, dell’impact factor della rivista The European Heart Journal of ACC, ormai quasi giunta alla sua terza edizione annuale, veicolo naturale di tanta ricerca clinica internazionale e dei documenti di consenso dell’associazione, l’ultimo dei quali comparso a fine agosto e riguardante il trattamento pre-ospedaliero dei pazienti con dolore toracico o dispnea di origine cardiaca, che ha raggiunto un numero record di download nelle ultime settimane e in particolare durante i lavori «viennesi».