A cura di Antonella Potenza
Pollack CV Jr., Reilly PA, Van Ryn J, Eikelboom JW, Glund S, Bernstein RA, Dubiel R, Huisman MV, Hylek EM, Kam C-W, Kamphuisen PW, Kreuzer J, Levy JH, Royle G, Sellke FW, Stangier J, Steiner T, Verhamme P, Bushi Wang B, Young L, Jeffrey I. Weitz JI. Idarucizumab for Dabigatran Reversal — Full Cohort Analysis. July 11, 2017 DOI: 10.1056/NEJMoa1707278.
Idarucizumab è un frammento di anticorpo monoclonale umanizzato (Fab) sviluppato come farmaco specifico per inattivare l’effetto del dabigatran, neutralizzandone l’effetto anticoagulante senza interferire con la cascata coagulativa.
Sono stati recentemente presentati i risultati del trial RE-VERSE AD, studio multicentrico, prospettico, condotto per valutare l’effetto di inattivazione della somministrazione endovenosa di 5 mg di idaruzicimab nei confronti di dabigatran nei pazienti con sanguinamento controllato (gruppo A) o da sottoporre a una procedura urgente (gruppo B).
Sono stati arruolati 503 pazienti in 173 centri, suddivisi in 2 gruppi:
L’endpoint principale dello studio era il grado di inattivazione dell’effetto anticoagulante di dabigatran entro quattro ore dalla somministrazione di idarucizumab, misurato attraverso il tempo di trombina diluito (dTT) e il tempo di ecarina (ECT), che è stato raggiunto nel 100% dei pazienti (IC al 95%, 100-100).
L’inattivazione è risultata evidente subito dopo la somministrazione di idarucizumab e mantenuta per 24 ore nella maggior parte dei pazienti, ed è risultata indipendente da età, sesso, funzionalità renale e concentrazione di dabigatran in basale.
Gli endpoint secondari includevano il ripristino dell’emostasi e delle misure di sicurezza.
Nel gruppo A, 137 pazienti (45,5%) presentavano sanguinamento gastrointestinale, 98 pazienti (32,6%) un’emorragia intracranica e 78 pazienti (25,9%) un sanguinamento da trauma; in questo gruppo di pazienti l’emorragia è cessata in un tempo mediano di 2,5 ore.
Tra i 202 pazienti del gruppo B, 197 pazienti (97,5%) sono stati sottoposti a procedura invasiva/intervento d’urgenza con un tempo medio all’avvio della procedura di 1,6 ore; l’emostasi periprocedurale è stata valutata come normale nel 93,4% dei pazienti, lievemente anormale nel 5,1% e moderatamente anormale nell’1,5%.
A 30 giorni dalla somministrazione del farmaco si sono verificati eventi trombotici in 24 dei 503 pazienti (4,8%; 14 pazienti nel gruppo A e 10 pazienti nel gruppo B) ed entro 90 giorni in 34 pazienti (6,8%; 19 pazienti nel gruppo A e 15 pazienti nel gruppo B).
La mortalità a 30 giorni è stata del 13,5% nel gruppo A e del 12,6% nel gruppo B, mentre a 90 giorni è stata del 18,8% nel gruppo A e del 18,8% nel gruppo B.
Pertanto, in situazioni di emergenza/urgenza, idarucizumab è l’unico farmaco approvato e disponibile in grado di inattivare l’effetto anticoagulante del dabigatran in maniera rapida, sicura e sostenuta nel tempo con risultati sovrapponibili sia nei pazienti che necessitavano di intervento chirurgico urgente, sia nei casi di sanguinamento non controllato o con un potenziale rischio per la vita degli stessi.