una fedeltà
21 Giugno 2016Macrolidi e rischio di aritmie ventricolari nei pazienti anziani
23 Giugno 2016A cura di Marta F. Brancati
Kernan WN, Viscoli CM, Furie KL, et al. Pioglitazone after Ischemic Stroke or Transient Ischemic Attack. N Engl J Med 2016;374:1321-1331.
Questo studio ha esplorato il possibile beneficio dell’uso del pioglitazone, un ipoglicemizzante orale che riduce l’insulino-resistenza, in pazienti che hanno avuto un evento ischemico cerebrale, al fine di ridurre l’incidenza di nuovi eventi cardiovascolari. Sono stati arruolati circa 3800 pazienti, con storia di recente ictus ischemico o TIA, non diabetici ma con insulino-resistenza valutata mediante uno score specifico (HOMA-IR index). I pazienti sono stati randomizzati a pioglitazone 45 mg/die o placebo. Dopo un follow-up di 4.8 anni, l’incidenza dell’endpoint primario (ictus e infarto miocardico) è stata significativamente minore nel gruppo trattato con pioglitazone rispetto al gruppo placebo (9.0% vs 11.8%, HR 0.76, IC 95% 0.62-0.93, p=0.007).
Anche l’incidenza di diabete è stata significativamente minore nel gruppo trattato con pioglitazone (3.8% vs 7.7%, HR 0.48, IC 95% 0.33-0.69, p<0.001). Non sono state osservate differenze significative in termini di mortalità per tutte le cause (HR 0.93, IC 95% 0.73-1.17, p 0.52). Veniamo alla nota dolente: gli effetti collaterali del farmaco, quali aumento di peso, edema e fratture ossee, sono stati ovviamente osservati nel gruppo in trattamento (rispettivamente 52%, 36% e 5%).
La sensibilità all’insulina è parte di un complesso sistema fisiologico che regola anche il metabolismo lipidico, l’infiammazione e la disfunzione endoteliale. I risultati di questo studio, se non altro, dovrebbero sensibilizzare sull’importanza di questi meccanismi.