Ogni giorno, perlustrando il web alla ricerca di qualcosa che possa essere interessante per l’Oblò, mi segno alcuni articoli, alcuni spunti, che forse mi saranno utili. Ma non tutti poi, in realtà, mi vengono davvero utili: alcuni restano sospesi, inutilizzati, senza una storia che li tenga insieme. E però sono articoli o spunti molto belli, forse anche più che belli, senz’altro interessanti. Per questo, dopo averne lasciati indietro già un po’ troppi, ho deciso che alla fine di ogni mese, finché mi sopporterete, pubblicherò rapidamente questi «ritagli», quasi senza commento, al solo scopo di non dimenticarli; nella speranza che incontrino il favore di almeno qualcuno di voi, e che quindi non vadano inutilmente persi. Che magari poi succede, come spesso per i pranzi e le cene vere e importanti: che gli avanzi del giorno dopo sono quasi più buoni dei piatti del giorno prima.
Del contagio come metafora. Il miglior articolo su come la letteratura abbia, nei secoli, raccontato le pestilenze.
Del fumetto come arte con radici medioevali: una suggestiva ipotesi.
Del silenzio, dell’invisibile, della poesia: una bellissima intervista a uno dei più grandi poeti viventi.
Di poesia a Wuhan: una rassegna ben calibrata della scrittura ai tempi della quarantena cinese.
Della nostra quarantena come un Truman Show; e della porticina finale che forse ci aspetta.
Della giusta, salutare ferocia delle stroncature di Giovanni Raboni.
Di come potremo forse salvare il pianeta cominciando a mangiare cose diverse da quelle che mangiamo adesso.
Di un grande scrittore italiano che la critica non ha mai del tutto amato né compreso: e si capisce bene perché.
Della nuova edizione commentata del Purgatorio di Dante: un’idea di lettura colta per i lunghi giorni del mese di aprile.
Degli esordi poetici di Pier Paolo Pasolini: versi in una lingua madre da inventare.