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I progenitori circolanti delle cellule endoteliali e l’occorrenza di eventi cardiovascolari

I progenitori circolanti delle cellule endoteliali e l’occorrenza di eventi cardiovascolari

M.Lettino

 

Lo studio e’ stato condotto in 519 pz con coronaropatia documentata nei quali e’ stato effettuato il conteggio dei progenitori endoteliali circolanti all’inizio dell’osservazione e sono stati valutati gli eventi cardiovascolari maggiori nei successivi 12 mesi. I progenitori endoteliali sono stati individuati mediante citometria a flusso e sono state contate le cellule positive per il CD34, che e’ un marcatore di superficie condiviso anche dall’endotelio maturo. Alti livelli di progenitori si sono associati ad un minor numero di morti cardiovascolari e di eventi cardiaci acuti che comportino la rivascolarizzazione o l’ospedalizzazione in modo indipendente da eta’, sesso o altri fattori di rischio; non e’ stata rilevata alcuna correlazione con l’occorrenza di infarto miocardico.

I progenitori endoteliali svolgono un ruolo eutrofico nei confronti dell’endotelio maturo, contribuendo al suo rinnovamento e alla neoangiogenesi. Per contro, un endotelio disfunzionante e non adeguatamente “rimpiazzato” rende la parete vasale piu’ suscettibile all’aterotrombosi ed espone il paziente al pericolo di eventi coronarici e di morte cardiovascolare.
I risultati dello studio aprono nuove prospettive circa la stratificazione dei pazienti con coronaropatia a rischio per eventi ischemici maggiori, introducendo il concetto di marcatori cellulari, che si affiancherebbero ai numerosi marcatori plasmatici gia’ identificati, se possibile con un peso piu’ rilevante, qualora quanto osservato dagli Autori venga confermato in casistiche piu’ ampie. Non si puo’ peraltro escludere che la presenza di progenitori cellulari e il minor numero di eventi cardiovascolari non siano l’uno la causa dell’altro, ma entrambi il risultato di una medesima noxa patogena non ancora identificata, e anche in questo senso ulteriori ricerche potrebbero apportare un significativo contributo alle conoscenze.
Resta comunque aperta la prospettiva di un approccio terapeutico che agisca sulle cellule, sia attraverso la modificazione dello stile di vita o l’impiego delle statine, che si conosce correlato con un incremento dei progenitori endoteliali, sia attraverso la possibilita’ che essi stessi vengano infusi nell’albero coronarico malato, per apportare localmente i propri benefici.

Bibliografia
Werner N et al. Circulating endothelial progenitor cells and cardiovascular outcomes. NEJM 2005; 353: 999-1007

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