Ieri, 8 aprile, si sono svolti i test per l’ammissione alla facoltà di medicina; prima ancora dell’esame di maturità (che bisognerebbe anche decidersi: o è importante, e allora i test arrivano dopo; o non è importante, e allora lo aboliamo), prima degli scrutinii di quinta che decideranno ammessi e non ammessi all’esame di maturità (lo immaginate uno studente che supera il test e poi allo scrutinio viene bocciato dai suoi insegnanti di quinta, perché ha studiato per il test e non per le loro discipline?), prima dell’estate, prima del futuro che sta arrivando, prima di qualunque altra cosa, sono arrivati i test che decideranno quale ragazzo domani farà il medico e mi curerà, e quale invece farà altro, magari l’avvocato o il giornalista o l’insegnante. E quindi, senza farvi perdere troppo tempo (proprio voi che siete medici, figuriamoci) vi invito alla lettura di questo articolo di Massimo Adinolfi, in cui, tra il serio e il faceto, si scrive così:
Sperando che vi convinca e che qualcuno di voi che siete medici possa, un giorno, fare qualcosa.