Mi prendo un piccola pausa dalla letteratura (o da quello che più comunemente chiamiamo letteratura – o forse soltanto da quello che io, personalmente, chiamo letteratura) per segnalare due articoli molto distanti tra loro ma accomunati dalla forma dell’elenco (una delle più comuni, e per questo mai abbastanza studiata, forme della retorica [e quindi, forse, non lo so, della letteratura…]).
Il primo (che è anche il mio preferito) è un elenco delle
fallacie logiche che rendono le argomentazioni non valide dal punto di vista logico: sono di fatto le frasi che impediscono a una discussione – una discussione pubblica o una privata, a tavola o per iscritto, in famiglia o in Parlamento – di progredire logicamente, e che di fatto rendono la conversazione inutile.
Spero che anche voi (come è accaduto a me) possiate riconoscere alcuni dei modi tipici del parlare che usate quando state litigando con i vostri amici, o i vostri colleghi, o i vostri figli. Insomma, è un bell’elenco di cose che facciamo e forse non dovremmo.
Il secondo elenco è probabilmente molto più discutibile (e chi volesse discuterlo può senz’altro farlo anche qui sotto). Si tratta di un brevissimo manuale di educazione su come si possa usare (anzi: non usare) lo smartphone quando non si è soli. Dice cose interessanti, come per esempio questa:
Non sei obbligato a rispondere. Se sei in un momento come a tavola, o ti stai salutando con delle persone puoi non rispondere. Se il telefono squilla silenzia la suoneria, non lasciarla andare che è imbarazzante, e non rispondere. Saluta, bacia, abbraccia, fai quello che devi fare poi congedati e alla fine richiama. Fai una cosa alla volta, falla bene e non costringere gli altri a subire le tue cose.
Sono elenchi, e come tali lasciano molto spazio a quel non detto che andrebbe invece meglio detto, e specificato, e contestualizzato. Li lascio come un rapido promemoria, senza altra pretesa che non sia quella di segnalarle e di rifletterci sopra (e già che ci sono, visto che è difficile assai, per me, vivere senza i libri e la letteratura, ho letto di un bel libro che è uscito e che ci parla di quanto le profezie abbaino, nel corso della storia, influenzato la realtà, come la propaganda: la breve recensione è qui, il libro è questo; io, ve lo confesso, penso che lo leggerò).