Polimorfismo della 7alfa idrossilasi e risposta ai fibrati
19 Dicembre 2011Effetti dell’ atorvastatina sull’infiammazione arteriosa e sistemica
19 Dicembre 2011Effetto di due regimi intesivi di trattamento con statina sulla progressione di malattia coronarica
J Stephen et al; Effect of Two Intensive Statin Regimens on Progression of Coronary Disease;N Engl J Med 2011 published on November 15, 2011, at NEJM.org
Gli effetti positivi delle statine sugli eventi cardiovascolari sono proporzionali alla riduzione dei livelli di colesterolo LDL senza un apparente limite a tale correlazione. Atorvastatina e rosuvastatina sono le statine più efficaci nell’abbassare i livelli di colesterolo LDL. Un confronto diretto ha dimostrato una maggiore riduzione del colesterolo LDL e maggiore aumento del colesterolo HDL con rosuvastatina, ma le conseguenza cliniche di tali differenze rimangono ancora poco chiare. In questo studio sono state confrontate le dosi più alte dei due regimi terapeutici intensivi con atorvastatina e rosuvastatina per determinare se esistono differenze apprezzabili di effetto sulla progressione dell’aterosclerosi coronarica. E’ stata condotta l’ultrasonografia intravascolare in 1039 pazienti con disturbi coronarici, al baseline e dopo 104 settimane di trattamento con atorvastatina 80 mg o rosuvastatina 40 mg al giorno, con lo scopo di confrontare l’effetto di questi due regimi intensivi sulla progressione della lesione aterosclerotica e di verificarne sicurezza. Dopo 104 giorni di trattamento il gruppo trattato con rosuvastatina presentava minori livelli di colesterolo LDL rispetto al gruppo in trattamento con atorvastatina (62.6 vs. 70.2 mg/dl, P<0.001), e più alti livelli di colesterolo HDL (50.4 vs. 48.6 mg/dl P=0.01).
L’end point primario, la percentuale del volume dell’ ateroma (PAV), è risultato ridotto dello 0.99% con atorvastatina (95% confidence interval [CI], −1.19 to −0.63) e dell’ 1.22% (95% CI, −1.52 to −0.90) con rosuvastatina (P=0.17). Le dosi massimali di atorvastatina e rosuvastatina portano quindi ad una significativa regressione dell’aterosclerosi coronarica di entita’ sovrapponibile. Nonostante infatti con rosuvastatina siano stati raggiunti minori livelli di colesterolo LDL e maggiori livelli di colesterolo HDL, in entrambi i gruppi di trattamento è stato osservato un grado simile di regressione del PAV.