Effects of atorvastatin and rosuvastatin on thromboxane-dependent platelet activation and oxidative stress in hypercholesterolemia
Luca Puccetti, et al;Atherosclerosis 214 (2011) 122–128
In questo studio randomizzato condotto su 60 pazienti ipercolesterolemici, si è misurato l’effetto di due statine strutturalmente diverse, l’atorvastatina e la rosuvastatina confrontate ad un dosaggio di paragonabile efficacia, sullo stress ossidativo e sull’attivazione piastrinica. Lo studio ha inoltre discusso se tali effetti possano essere correlati all’azione ipolipemizzante delle statine o piuttosto attribuibili ai loro potenziali effetti pleiotropici. Gli autori mostrano che entrambe le statine determinano nei soggetti trattati riduzioni di paragonabile entità nei parametri misurati (colesterolo LDL, proteina C reattiva (CRP), 11-deidro-trombossano e 8-iso-prostaglandina F2)e concludono che l’effetto antiaggregante e antiossidante osservato è correlato principalmente alla riduzione del colesterolo LDL confermando quindi il ruolo fondamentale del colesterolo stesso nell’influenzare la funzionalità endoteliale e i markers dell’infiammazione. I risultati di questo studio sono concordi con quanto osservato nello studio JUPITER, in cui il trattamento con rosuvastatina ha determinato una concomitante riduzione del colesterolo LDL e dei livelli di CRP, e ha ridotto l’incidenza di eventi cardiovascolari in soggetti apparentemente a basso rischio. Questo lavoro conferma il beneficio del trattamento con statine sulla sintesi di trombossano, della formazione di isoprostano F2 e sull’infiammazione sistemica in soggetti ipercolesterolemici. Gli autori propongono che tale effetto sia principalmente mediato dalla riduzione del colesterolo LDL, piuttosto che da altri effetti pleiotropici delle statine.
F. Bernini