scie domenicali
10 Maggio 2015la natura dei pollai
14 Maggio 2015Propongo rapidamente oggi (senza che alcuno se ne possa offendere) due piccoli miracoli terreni, laicissimi, e forse neppure tanto miracolosi, se li si analizza un po’. Il primo (spero che mi perdonerete la parentesi così pop) riguarda addirittura il mondo del calcio ed è un miracolo accaduto trent’anni fa, quando eravamo ragazzi (io, almeno, lo ero…). Lo presento soltanto con le poche parole dell’allenatore che ne fu (mi pare di ricordare bene) il vero artefice, il quale disse così:
Nel marzo 1985, con il Verona in testa alla classifica fin dalla prima partita, l’Associazione allenatori organizzò un convegno sul tema “Evoluzione tattica del calcio mondiale”. C’erano tutti, da Trapattoni a Sonetti. Bagnoli, figuriamoci, in penultima fila. A un certo punto lo chiana il coordinatore, Marino Bartoletti, per illustrare il fenomeno-Verona. Bagnoli sale sul palco, si tocca il naso (fa sempre così quando è incerto sull’avvio) e dice: “Ecco, adesso mi tocca fare la figura dello stupido perché non c’è niente da spiegare. Dico solo una cosa: il Verona gioca un calcio tradizionale, che noi facciamo pressing lo leggo sui giornali. Io in campo non l’ho mai notato. Scusate, ma mi chiedete una ricetta che non ho”.
Le altre parole dell’articolo sono quelle di Gianni Mura, le trovate qui, e mi pare che siano assai più che sufficienti.
Il secondo miracolo accadrà invece tra pochi giorni: tra il 30 maggio e il 2 giugno, per la precisione. Ed è un miracolo solo per chi sappia bene (come me, che sono savonese) cosa significhi essere liguri e aprire le proprie ricche case agli “estranei” (così chiamiamo, noi in Liguria, i turisti; e dunque è un miracolo in accezione ironica, quasi impossibile come il prodigio delle poesie di Montale; ma è un’ironia bonaria, che i genovesi, ne sono certo, mi perdoneranno volentieri…). Ma siccome tra il 30 maggio e il 2 giugno avremo a disposizione uno splendido e comodo ponte festivo, io penso che sia un miracolo di cui qualcuno di noi potrebbe seriamente approfittare. Perché Genova (come altre città della penisola e come le più belle ragazze che conoscemmo mentre il Verona vinceva il suo miracoloso scudetto) tiene i suoi tesori ben nascosti e scovarli è difficile e questa sarà forse un ‘occasione davvero rara, e non la perderemo (perché non siamo più ragazzi, e il tempo è sempre meno):
Da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno, per quattro giorni, le storiche residenze private costruite dalle famiglie nobili genovesi tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento osserveranno un regime di aperture straordinarie e gratuite in occasione dei Rolli Days. I cosiddetti palazzi dei Rolli venivano iscritti negli elenchi (“rolli”, appunto) degli alloggiamenti pubblici destinati per sorteggio ad accogliere ospiti di Stato come i cardinali, i principi e i vicerè, i feudatari e i governatori, o i principi inferiori e gli ambasciatori, a seconda del grado di eccellenza della dimora. Ma è l’iscrizione ad un altro elenco, quello del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, che oggi definisce il loro altissimo valore storico e architettonico.