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10 Agosto 2017Anzitutto una rapida (ma essenziale) nota, stamattina, per segnalarvi l’imperdibile post in cui si descrive un epistolario di natura religiosa che forse è estraneo tanto a me quanto ai miei tre o quattro lettori (e quanto all’estensore del post, che lo dichiara in limine). Ma il post è davvero imperdibile e almeno un paio delle citazioni che vi si trovano con attenzione riportate merita di rimanere nella memoria il più a lungo possibile. Ne scelgo una, per non allontanare da voi la voglia di leggerle tutte. È la frase di un cardinale (forse quando ancora non era cardinale, non lo so) a proposito della fede cristiana:
Pare anche a me che la vita di fede sia aspra e oscura. È molto difficile continuare a credere. Solo che l’incredulità mi sembra più difficile ancora. Mi pare di dover finire per forza tra le braccia del Padre, non tanto perché mi attirino (almeno inizialmente), quanto perché in tutti gli altri posti è, dopo un po’, impossibile stare.
Poi, in secondo luogo, visto che si avvicina anche per me il momento di prendermi una quindicina di giorni di pausa dal web, non mi pare fuori luogo insistere per la seconda o terza volta sul libro che più ho amato in questi mesi e che potrebbe, a mio parere, allietare anche alcuni pomeriggi della vostra estate: lo ha scritto Patrik Ourednik, che è un praghese espatriato, si intitola Europeana, lo ha pubblicato l’editore Quodlibet, ed è una sorprendente e straordinaria storia del nostro continente, capace di tenere insieme tempi e luoghi diversi tra loro sparpagliando le tessere ordinate con cui ci siamo abituati a raccontarci la nostra storia più recente (cioè la memoria di quello che siamo) per arrivare a ricomporla secondo un disegno all’apparenza casuale ma in realtà assai eloquente (e forse in grado di restituirci il senso di un cammino che altrimenti diamo per scontato) (Oppure, per dirla nel modo in cui lo ha detto la mia compagna mentre gliene leggevo dei passaggi: «Sembra il tema scritto da un ragazzino dell’anno 3150, che non ha ben capito la lezione del suo professore di storia e la ripete come può…»). Ne lascio un altro esempio, sperando di convincere almeno uno solo di voi alla lettura integrale:
Nel XX secolo il sesso ha acquisito una grande importanza in Europa e a poco a poco è diventato importante più della religione e quasi quanto il denaro e tutti volevano accoppiarsi in modi diversi perché il desiderio restasse intatto e gli uomini si cospargevano il membro virile di cocaina per prolungare l’erezione. E dopo la Seconda Guerra Mondiale si cominciarono a vedere nei film delle scene in cui i protagonisti si accoppiavano mentre questo era stato considerato finora fuori luogo perché molti avevano sentimenti religiosi e di solito l’atto sessuale era suggerito dall’inquadratura di un letto o di una pendola o del cielo oppure lo schermo diventava nero di colpo. E le donne volevano raggiungere l’orgasmo più spesso e gli uomini erano nervosi e andavano incontro a problemi di erezione e si cospargevano il membro virile di cocaina e si facevano psicanalizzare per scoprire se magari non avessero subito nell’infanzia un trauma che poi avevano rimosso. La psicanalisi fu inventata nel 1900 da un neurologo viennese che voleva studiare i processi psichici e fare diagnosi basandosi sull’inconscio dei soggetti e che affermò che la nevrosi e l’isteria ecc. erano sintomi di traumi sessuali che risalivano all’infanzia e inventò concetti e metodi nuovi come coazione a ripetere e spostamento e inibizione e Io e super Io e libido e complesso che poteva essere di castrazione o di Edipo. E nel 1938 si recò a Londra per sfuggire ai nazisti e le sue quattro sorelle morirono in un campo di concentramento. E appena il paziente apprendeva l’origine della sua angoscia si sentiva già meglio perché era normale essere angosciati e restava soltanto da scoprire quale fosse l’origine dell’affezione. i comunisti dicevano che i membri di una società comunista non avevano bisogno del sesso perché il piacere più alto per l’uomo proviene dal lavoro di cui poteva essere fiero mentre nel capitalismo i lavoratori sfruttati non traevano alcuna gioia dal lavoro e dovevano fare ricorso a dei succedanei. E dicevano che senza coscienza di classe l’atto sessuale non poteva procurare nessuna soddisfazione anche se fosse stato ripetuto all’infinito e temevano che se la gente avesse cominciato a farsi psicanalizzare e a fare ricorso a dei succedanei la coesione del blocco socialista sarebbe stata minacciata. E desideravano che la gente non leggesse libri degenerati e decadenti e che non portasse abiti vistosi o tagli di capelli stravaganti oche masticasse gomme ecc. La gomma da masticare fu inventata da una farmacista americano e commercializzata in Europa nel 1903 ma si diffuse soltanto negli anni Cinquanta e Sessanta grazie ai giovani che la masticavano per esprimere il loro disaccordo con la società dei consumi e non avevano ancora otturazioni nei denti.
5 Comments
Ah, ma io l’ho già letto dopo il tuo precedente post! (la recensione la posterò a fine mese, avevo troppi libri in coda)
Eh, lo so… Ma io do per scontato che tu non faccia testo 🙂
Caro Prof, deduco dal post segnalato (curioso) un suo bisogno di guardare oltre i confini: che sia il soggiorno sull’isola a turbarla?
Gentile Stefania, come lei ben sa, io (pur non avendo il dono della fede) ho sempre nutrito curiosità teologiche. E il blog sul monachesimo è finito, in questi anni, molte volte tra i miei link. A ognuno, con la benevolenza di dio, le sue perversioni 🙂
“Che Dio perdoni il mio ateismo” disse il Prof…