I ritagli di ottobre
1 Novembre 2014Cosa ci ha reso ciò che oggi siamo
5 Novembre 2014Ora, caro Glaucone, devi sapere che gli uomini si dividono, per così dire, in quattro fratrìe.
– Vediamole, o Leonzio.
– Appartengono innanzitutto alla prima fratrìa quelli bravi, ma bravi davvero, beati loro, quelli che fanno quel che devono fare, e lo fanno bene, e lo sanno.
– Per Ercole, Leonzio, invidiabile sorte è la loro!
– Invidiabile invero, e quasi divina. Opposta alla loro è invece la seconda fratrìa, della quale fa parte l’innumerabile genìa degli stronzi. Essi sono coloro che non fanno, o se fanno fanno male. E lo sanno, oh se lo sanno, perché è proprio quello che vogliono.
– Come!, vogliono il male?! Ma maestro Socrate dice che…
– Stacce, o Glaucone, vogliono il male. Con buona pace di maestro Socrate.
– Ma allora, o Leonzio, che il Tartaro li inghiotta!
– Anch’io me l’auguro, ma non ci spero. Tuttavia, gli uomini degni di appartenere a queste due prime fratrìe sono rari, e simili a semidei si aggirano tra i mortali. Più facile è incontrare esemplari delle due altre fratrìe, che chiameremo miste. Vuoi tu vederle, o Glaucone?
Certe volte, in certi pomeriggi in cui sembra che davvero non ci sia niente di bello da leggere o da imparare, ci si imbatte in un dialogo socratico scritto sul web e ci si scopre a pensare che ci sono cose belle ovunque, basta saperle ascoltare. Il dialogo è breve, richiede un minuto in tutto: fossi in voi lo leggerei fino alla fine.