Commento a Wilmot, Evidence for Stagnation in Young Adults, Especially Women (Circulation)
19 Ottobre 2015Marcello Malpighi (1628-1694)
20 Ottobre 2015A cura di Seena Padayattil
Nei giorni 1-3 ottobre si è svolto a Como il Summit dell’Eurothrombosis 2015, meeting del gruppo di lavoro sulla trombosi dell’ESC. Oltre che per la presenza dei massimi esperti europei sull’argomento, il meeting si è caratterizzato per la partecipazione di molti giovani ricercatori da varie parti dell’Europa. Diverse le esperienze riportate dalla vita reale con i (non più) nuovi antiaggreganti e anticoagulanti. Inoltre vari relatori hanno illustrato come gli orizzonti della terapia antiaggregante e anticoagulante si stiano allargando con l’utilizzo delle nuove molecole su nuovi fronti: ulteriori inibitori recettoriali piastrinici e inibitori dei vari fattori di coagulazione della via intrinseca come anticoagulanti. L’efficacia degli antiaggreganti sulla prevenzione del cancro e della metastasi è stato un altro argomento interessante. Ecco alcuni dei lavori presentati:
Azione sinergica degli attivatori allosterici di guanil ciclasi solubile (sGC) e degli inibitori di P2Y12 (Ferreira et al; William Harvey Institute, United Kingdom)
I ricercatori hanno esaminato l’attività sinergica dei modulatori di sGC (BAY 41-2272, BAY 60-2770) e degli inibitori di P2Y12 utilizzando l’aggregometria e hanno rilevato un effetto antipiastrinico più efficace. L’effetto era maggiore in presenza di NO e PGI2. Lo studio mostra il ruolo chiave dell’endotelio nella regolazione dell’attività anti-piastrinica. L’utilizzo di questi modulatori può dare un’antiaggregazione più efficace pur utilizzando una dose minore di P2Y12.
L’efficacia di Ticagrelor è conservata in corso di ipotermia terapeutica (Trsbka-Zawicki et al; Jagiellonian University, Poland)
Ticagrelor è stato somministrato prima della PCI urgente in 17 pazienti sottoposti a ipotermia terapeutica post arresto cardiocircolatorio da SCA. In tutti i pazienti, tranne uno, l’attività piastrinica valutata con l’aggregometria ha mostrato una riduzione efficace e comparabile con quella riscontrata in normotermia.
Più del 50% dei casi di trombosi venosa in Francia avvengono durante il ricovero ospedaliero (Allaert et al; Dijon University, France)
Utilizzando i DRG degli ospedali francesi tra il 2005 e il 2011, i ricercatori hanno dimostrato che il 59,7% dei casi di VTE accadono durante un ricovero ospedaliero. Inoltre, nei pazienti affetti da cancro la stima degli eventi trombotici durante il ricovero sale fino al 70%. La ricerca richiama l’attenzione sulla qualità e sull’efficacia di prevenzione della trombosi venosa durante i ricoveri ospedalieri.
Biomarcatori cardiaci nella prognosi di embolia polmonare (Jenab et al; Tehran University, Iran)
Vari biomarcatori, tra cui l’NT-ProBNP, la proteina cardiaca legante acidi grassi (H-FABP), la tenascina e il fattore di crescita e differenziazione 15 (GDF 15), sono stati misurati in 59 pazienti ricoverati per embolia polmonare in assenza di segni di shock. Le valutazioni venivano attuate al momento della diagnosi di embolia polmonare e correlate con la prognosi a breve (30 giorni) e a lungo termine. Fra tutti solo l’NT-ProBNP ha mostrato una correlazione (OR 2,35; 95% CI 1,03-5,3; p=0,04) con l’outcome sfavorevole.
Nuovi anticoagulanti orali nella trombosi atriale (Suchkova et al; Moskow State Medical University, Russia)
In uno studio di ecocardiografia transesofagea nei pazienti con fibrillazione atriale di durata >48 ore, condotto da febbraio 2013 a marzo 2015, la trombosi atriale è stata individuata in 27 casi. Tredici di questi pazienti hanno ricevuto il Warfarin, mentre 14 pazienti sono stati trattati con i NAO (Dabigatran, Rivaroxaban, Apixaban). Dopo 21 gg di terapia anticoagulante, la trombolisi è avvenuta nel 70% dei pazienti in Warfarin e nell’80% dei pazienti in NAO. Un paziente in terapia warfarinica con valori di INR non adeguati ha avuto ictus ischemico.
Clopidogrel riduce lo sviluppo e la progressione tumorale nei modelli animali (Mezouar et al; Marseille, France)
Nei modelli animali di tumore pancreatico trattati con Clopidogrel, le microparticelle tumorali circolanti sono assenti, riducendo quindi la formazione di trombosi legata a cancro. Negli stessi modelli animali l’Aspirina ha un effetto protettivo nella crescita tumorale se utilizzata in prevenzione primaria, mentre il Clopidogrel riduce anche la progressione in sedi ectopiche aumentando la sopravvivenza.