Per i nuovi anticoagulanti è necessario un follow-up?
2 Novembre 2015La gestione delle trombosi venose diagnosticate incidentalmente
2 Novembre 2015A cura di Antonella Potenza
Registro Mini Sentinel
Southworth MR, Reichman ME, Unger EF. Dabigatran and post-marketing reports of bleeding. N Engl J MED 2013; 368 (14):1272-74.
Registro pilota di sorveglianza focalizzato sulla reale incidenza dei sanguinamenti gastroenterici e intracranici nei pazienti affetti da FA naïve alla terapia anticoagulante con dabigatran o warfarin. Dall’analisi dei dati risulta una minore incidenza di emorragie gastroenteriche nei pazienti in trattamento con dabigatran rispetto ai pazienti in trattamento con warfarin (1.6% vs 3.5%). Anche l’incidenza dei sanguinamenti intracranici è risultata minore nel gruppo di trattamento con dabigatran rispetto a warfarin (0.8% vs 2-4%).
Il Registro Danese
Larsen TB, Rasmussen LH et al. Efficacy and safety of dabigatran etexilate and warfarin in «real-world» patients with atrial fibrillation: a prospective nationwide cohort study. J Am Coll Cardiol 2013; 61 (22):2264-73.
Nello studio sono stati arruolati pazienti con FA naïve alla terapia anticoagulante orale; complessivamente sono stati trattati con dabigatran quasi 5000 pazienti di età media 70.8 anni e con CHADS2 score medio 1.16, sovrapponibili per età ai soggetti arruolati nello studio RE-LY, ma a più basso rischio tromboembolico (CHADS2 score medio dello studio RE-LY=2.1). A 12 mesi di follow-up, il dabigatran è risultato non inferiore rispetto al warfarin nel ridurre il rischio di ictus ed embolia sistemica nei pazienti con FA, associata a una mortalità minore in corso di trattamento con NOA. Non sono state osservate differenze di rischio emorragico tra dabigatran e warfarin, eccetto che la marcata riduzione dei sanguinamenti intracranici con dabigatran.
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