Obesità addominale e infiammazione
23 Settembre 2008Il ruolo della terapia anticoagulante nel trattamento di pazienti con ictus o embolia paradossa da forame ovale pervio(fop)
23 Ottobre 2008Attivazione immunitaria dei linfociti T e instabilità della placca
P.Cirillo
Cattedra di Cardiologia, Università di Napoli “Federico II”
P.Golino
Cattedra Di Cardiologia Seconda Universita’ Di Napoli
La fisiopatologia delle sindromi coronariche acute (SCA) e’ stata recentemente revisionata alla luce di nuove evidenze sperimentali che hanno spostato l’attenzione dai fattori puramente emodinamici alla biologia della placca aterosclerotica. La rottura della placca aterosclerotica e la conseguente trombosi superimposta alla placca stessa sono stati finora considerati gli elementi responsabili della conversione da uno stato di stabililita’ ad uno stato di instabilita’ proprio delle SCA. In tale contesto, l’infiammazione sembra giocare un ruolo chiave. Infatti, alcuni markers infiammatori non solo sembrano essere fortemente predittivi di possibili futuri eventi cardiovascolari ma sono essi stessi gli effettori alla base dei fenomeni infiammatori. Elevati livelli di proteina C reattiva (PCR) comportano l’espressione di un fenotipo protrombotico nelle cellule della parete vascolare, come le cellule endoteliali e le muscolari lisce, tramite l’espressione di elevati livelli di Tissue Factor. La PCR, quindi, non è solo uno spettatore bensì un attore protagonista dell’infiammazione.
Ulteriori evidenze suggeriscono che le cellule immunocompetenti potrebbero avere un importante ruolo nella fisiopatologia della rottura della placca, a conferma dell’ipotesi infiammatoria della fisiopatologia delle SCA. In tale contesto, i macrofagi sembrano essere le principali cellule coinvolte nella modulazione degli effetti infiammatori sulla placca, in quanto capaci di rilasciare enzimi che degradano la matrice extracellulare, come le metalloproteinasi. L’attività macrofagica è mediata dalle cellule T, attraverso meccanismi che prevedono il contatto diretto tra le cellule mediatrici e quelle effettrici e la produzione ed il rilascio di citochine.
Questa particolare capacità modulatrice delle cellule T rappresenta un importante meccanismo coinvolto nella instabilita’ della placca. Nel sangue periferico dei pazienti con SCA è stata evidenziata un’espansione clonale delle cellule T, ed una delle ipotesi alla base di tale fenomeno vede nella risposta verso un antigene correlato ad un infezione cronica, come quella da Chlamydia pneumoniae e Helicobacter pylori, la causa di tale espansione. Tuttavia la dinamica dei meccanismi alla base dell’espansione T-cellulare non è ancora definita in dettaglio. In particolare non è ancora chiaro se l’infiammazione osservata nella lesione “culprit” dei pazienti con ACS sia la semplice conseguenza di una infiammazione di largo raggio o sia dipendente da un fenomeno infiammatorio, antigene mediato, localizzato nella placca.
In alcuni studi condotti presso i Nostri laboratori abbiamo evidenziato, tramite l’analisi di placche ottenute con aterectomia coronarica direzionale, che nelle placche “instabili” di pazienti SCA vi è una massiva infiltrazione di cellule T che non si apprezza nelle placche ottenute da pazienti con angina stabile. Inoltre, i sottotipi dei recettori delle cellule T (TCR) sono ampiamente espressi nelle placche aterosclerotiche laddove tale espressione è molto limitata nelle placche stabili. Infine un’espansione delle cellule T così altamente specifica e largamente diffusa nel contesto della placca instabile non è osservabile nel sangue periferico. L’espansione T- cellulare è osservabile non solo tramite l’analisi delle placche ma anche attraverso l’analisi citofluorimetrica di campioni di sangue ottenuti dal circolo coronarico di pazienti con SCA sottoposti ad angioplastica. Il reclutamento T-cellulare sembra mediato da una marcata upregulation delle molecole HLA di classe II e da un particolare subset citochinico che prevede un aumento deil livelli di γ-IFN.
Questi riscontri sembrano confermare, quindi, che l’infiammazione intracoronarica della placca instabile è indipendente da una attivazione sistemica del sistema immunitario. Naturalmente, studi ulteriori in vitro ed in vivo, sono necessari per ottenere una visione piu’ completa dei meccanismi coinvolti nella modulazione di questi fenomeni.
Plinio Cirillo – Paolo Golino
Bibliografia
Libby P. Current concepts of the pathogenesis of acute coronary syndromes.
Circulation. 2001;104:365–369.
Cirillo P, Golino P, Calabrò P, Calì G, Ragni M, De Rosa S, Cimmino G, Pacileo M, De Palma R, Forte L, Gargiulo A, Corigliano FG, Angri V, Spagnuolo R, Nitsch L, Chiariello M. C-reactive protein induces tissue factor expression and promotes smooth muscle and endothelial cell proliferation. Cardiovasc Res. 2005 Oct 1;68(1):47-55.
De Palma R, Del Galdo F, Abbate G, Chiariello M, Calabró R, Forte L, Cimmino G, Papa MF, Russo MG, Ambrosio G, Giombolini C, Tritto I, Notaristefano S, Berrino L, Rossi F, Golino P. Patients with acute coronary syndrome show oligoclonal T-cell recruitment within unstable plaque: evidence for a local, intracoronary immunologic mechanism. Circulation. 2006 Feb 7;113(5):640-6.