“Radiale o non radiale?” Un amletico dilemma per il cardiologo interventista. commento ragionato allo studio rival
29 Luglio 2011Xanthelasmata, arcus corneae, and ischaemic vascular disease and death in general population: prospective cohort study
30 Settembre 2011Associations between C-reactive protein, coronary artery calcium, and cardiovascular events: implications for the JUPITER population from MESA, a population-based cohort study.
Blaha MJ et al. Lancet. 2011 Aug 20;378(9792):684-92.
La valutazione del calcio coronarico (CAC) attraverso la TAC cardiaca permette di stimare l’entità di aterosclerosi coronarica e può rappresentare un utile strumento per la stratificazione del rischio cardiovascolare nei soggetti asintomatici. I risultati di numerosi studi clinici hanno dimostrato l’utilità dell’uso delle statine in prevenzione primaria. In particolare lo studio Jupiter ha messo in luce l’efficacia del trattamento con rosuvastatina in pazienti con valori desiderabili di colesterolo LDL ma valori di proteina C reattiva >2 mg/dl. Una limitazione delle terapie mirate alla prevenzione primaria risiede nel fatto che in soggetti a basso rischio i benefici, anche se elevati in termini relativi, sono ridotti in termini assoluti. In questo studio è stato valutato se la misurazione del calcio coronarico possa permettere di identificare i soggetti che traggono il massimo benefico dal trattamento in una popolazione con caratteristiche simili a quelle dello studio Jupiter. I risultati mostrano che nei soggetti con indice CAC uguale a 0 l’incidenza di eventi coronarici era 0,8/1000 persone-anno con un NNT di 549 in 5 anni mentre era 20,2/1000 persone-anno nei soggetti con CAC di 100 con un NNT di 24. Il rischio relativo per le patologie cardiovascolari era di 2,57 nei soggetti con presenza di CAC. Nessuna correlazione è stata osservata per la PCR La valutazione del calcio coronarico può quindi permettere di identificare in una popolazione quale quella dello studio Jupiter i soggetti che possono maggiormente beneficiare del trattamento con statine ottimizzando l’uso di questi farmaci in prevenzione primaria.