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Alcmeone di Crotone

Era un medico di Crotone, una città della Magna Grecia, vissuto all’inizio del V secolo a.C.

Introdusse in medicina lo studio anatomico diretto del cadavere. Praticò delle dissezioni, riuscendo a individuare la connessione degli organi di senso, come gli occhi e le orecchie, al cervello.

Secondo Alcmeone l’encefalo si faceva interprete delle sensazioni trasmesse dal mondo esterno all’individuo. Poteva analizzare i mutamenti naturali e conservarne il ricordo.

Il processo conoscitivo dell’uomo veniva ad acquistare per la prima volta le caratteristiche di un’attività cosciente, diretta nei confronti dell’oggetto osservato secondo un’indagine di tipo razionale della natura.

L’idea del cervello come sede del pensiero e della ragione contrastava con la tradizione del pensiero orientale e dell’antico Egitto in particolare, come pure con la visione del mondo del pensiero greco più arcaico, che accettava l’influsso di forze misteriose e soprannaturali nella direzione degli eventi naturali.

Alla luce di queste premesse il pensiero di Alcmeone e il suo contributo alla ricerca scientifica appare particolarmente significativo.

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